Abbiamo parlato spesso su Quartieri Tranquilli di Uberta Sioli e del progetto Made in Bovisa. Adesso ne parla anche la 27° ora e qui di seguito riportiamo le prime righe.
“La “conversione” di Uberta Sioli, milanese, 50 anni, una figlia di 10 anni, fotografa free lance, al volontariato è iniziata quando ha iscritto la figlia Olivia alle elementari. Tutte le altre mamme cercavano di evitare che i figli “cadessero” nel plesso scolastico della zona Bovisa che raccoglie i bambini di Paesi, tra i meno fortunati al mondo, come India, Bangladesh, Egitto, Romania, Ucraina, Camerun, Senegal. «Da subito, invece, ho percepito che la scuola fosse speciale, proprio perché multietnica. Ho cominciato a fare le foto di classe un po’ perché m’interessava, un po’ per dare una mano alla preside Laura Barbirato, dirigente della scuola Bodio, una donna straordinaria che si dà molto da fare per inserire i ragazzini stranieri e le loro famiglie che non conoscono la lingua e non riescono a socializzare», racconta Uberta. Che però voleva impegnarsi di più.
Ed è arrivata l’idea giusta, il progetto Made in Bovisa, ideato da Miyuki Ikeda, mamma di Elia. Questa iniziativa vuole recuperare la storia del quartiere per spiegarla ai bambini della scuola elementare: sono coinvolte le classi, in cui gli insegnanti sono interessati e i genitori offrono alcune ore del loro tempo. Lo scopo è che i piccoli conoscano meglio la loro zona e abbiano dei punti di riferimento.
Per sapere tutto dall’attività delle mamme della Bovisa continuate linkando su: http://27esimaora.corriere.it/articolo/il-volontariato-mi-rende-creativa/#more-27788