Per visitare una grande città metro e bus sono fondamentali, ma per capirla e coglierne le sfumature non c’è altro modo che percorrerla a piedi. E se c’è il sole estivo e battente ancora meglio, non solo perchè il bel tempo è sempre piacevole, ma perché camminare sul marciapiede ombreggiato della strada permette di vedere l’ intero sviluppo degli edifici posti sul lato opposto. La ricerca d’ ombra, tuttavia, non è impegnativa a Milano così ricca di alberi, sui grandi boulevards come nelle strette strade secondarie. Oggi sono in zona Fiera per cercare di indagare i limiti di questo quartiere e alcune traverse di via S. del Piombo attirano la mia attenzione: all’ imbocco di queste strade secondarie gli edifici avanzano leggermente rispetto al filo strada restringendo la sezione della carreggiata per poi aprirsi e lasciare spazio a file di alberi che ricordano l’ impianto delle grandi passeggiate della città. Proseguo a zig-zag diretta verso l’ area della vecchia Fiera per vedere con i miei occhi le patinate architetture in fase di realizzazione promosse dalla grande operazione immobiliare. Peccato che nelle riviste specializzate non si ponga abbastanza attenzione al contesto…perché la vera sorpresa è la dialettica tra le nuovissime costruzioni in vetro e legno e i vicini edifici esistenti. Il contrasto è forte, disorienta…e invita alla riflessione. Mi diverte osservare che qui si trovano, una accanto all’ altra, modernità di diverse generazioni: c’è il villino di fine ‘800 in mattoni rossi e a fianco un edificio razionalista (anche questo in paramano) che, messo a confronto con i fabbricati di City Life, diventa modernariato…. Non so ancora se quando il cantiere sarà terminato, le nuove costruzioni diventeranno parte del quartiere Fiera: una guardia giurata alla quale chiedo informazioni risponde sicura: “Questa è City Life ma di qui è un’ altra cosa”….E lo è davvero…i confini però non mi sono ancora chiari e quindi proseguo verso quello che credo essere il margine del quartiere di Parco Sempione…