Quante ombre tra le mille luci e le rigogliose palme di Los Angeles: l’attrice che invecchia male, il bambino prodigio nevrotico, due genitori incestuosi, la figlia piromane, i morti che rivivono, l’ autista di limousine con il pallino della recitazione e altri mostri contemporanei in caduta libera.
David Cronenberg racconta fragilità, ossessioni, solitudini e invidie nell’America di oggi dove non ci sono più sogni né vie d’uscita per nessuno (finiranno tutti malissimo!) e divide: per alcuni Maps to the Stars è un capolavoro memorabile, per altri è un film sgangherato, deludente e senza né un senso né un centro.
Per quanto mi riguarda mi schiero con questi altri e ho resistito fino alla fine con enorme fatica.
Ilaria d’Andria