Contaminazioni di Storie e Narrazione con finale da imitare

di

storiaenarrazione

Nel quartiere di San Vittore, tra navate di chiese, teatrini desueti e cortili di vecchi palazzi, si aggira un simpatico affabulatore quarantenne, in realtà professore di Storia delle Istituzioni Politiche della Cattolica, che organizza incontri  a ingresso libero, assolutamente NON ovvii, inattesi e non tradizionali, su l tema  “Storia e Narrazione”, con musiche a commento. Il prof. si chiama Paolo Colombo,  e Chiara Continisio, altra studiosa di storia dalla bellissima voce, gli fa da controcanto: insieme scrivono, recitano e illustrano storie di contaminazioni tra antichi eroi e piccoli o grandi uomini contemporanei. Alternando seriosi temi storici ad altri più leggeri, con veloci excursus sui goal di indimenticabili partite della Nazionale Italiana. Di loro abbiamo ascoltato storie d’amore prese da Shakespeare e da Dante, e tutte le interpretazioni del “Mito” americano, da John F Kennedy e fratelli a Marilyn Monroe, fino all’ultimo  tema natalizio, anch’esso “contaminato”. Nel racconto, che parte dal Natale inteso come “ attesa”, personaggi  e persone si contaminano: da Gesù Bambino si passa al Piccolo Principe, dai Re Magi a Babbo Natale, dal jingle natalizio cantato dagli astronauti a quello reinventato di  John Lennon. Per l’ultimo incontro, nella magnifica  basilica di San Vincenzo in Prato, illuminata soltanto da candele, era previsto un tema natalizio curioso.  Alla fine, il trattamento creativo dei testi, con paragoni e consonanze, è piaciuto molto. tante piccole storie umane dentro la grande Storia di sempre e di tutti. Come conclusione, il prof ha suggerito agli ospiti un gesto benefico, gradevole e non invasivo: sull’invito si legge che la chiesa non è riscaldata pertanto si pregano gli ospiti di coprirsi a due o tre strati, con un doppio piumino o  un giaccone o un vecchio piumone in più, o tante coperte, usate ma decenti. Lasciando, alla fine della serata, tutto il superfluo sulla panca della chiesa. Il giorno dopo, tutti i capi “caldi” trovati sulle panche, almeno un centinaio, sono stati raccolti dalla “Casa di Tabita,” centro Caritas per persone bisognose . Un’idea semplice, concreta, affettuosa, ha entusiasmato e  ha funzionato. Un’iniziativa da ripetere non per forza in una chiesa, ma in altri luoghi poco riscaldati. Perché ci dicono che l’inverno che ancora ci aspetta sarà lungo e freddissimo. Il prossimo appuntamento è al Nuovo Teatro Ariberto, il 6 febbraio, e si intitolerà : CACCIATORI DI LIBRI. Roghi, salvataggi e altre straordinarie avventure. Per vedere tutti gli incontri che seguiranno, www.storiaenarrazione.it

www.storiaenarrazione.it

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *