La palazzina delle malattie infettive a Derganino

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derganino

La città uscita dalla prima guerra mondiale paga il suo tributo in termini di morti e non solo. Uno dei retaggi più drammatici della grande guerra è infatti rappresentato dal diffondersi di nuove infezioni o dal riacutizzarsi di vecchie. Tra queste ultime molto sentito fu il problema delle malattie infettive, causato dal basso livello delle condizioni igieniche e da un grave problema di sottoalimentazione. Nella fotografia degli anni ’20 si vede uno dei padiglioni nel quartiere di Derganino, a ridosso della Bovisa, costruito appositamente per tenere i bambini in uno stato di isolamento, nel duplice intento di curarli e di tenere sotto controllo il problema della diffusione delle malattie infettive. Nella fotografia si vedono due adulti – un medico e un infermiere – e due bimbi. È datata ai primissimi anni ’20, dal momento che l’autoambulanza ha ancora la guida a destra, come accadeva fino al 1923, quando il fascismo impose la “mano destra unica” per tutti i veicoli della penisola.

Stefano Galli è curatore della mostra “Milano tra le due guerre. Alla scoperta della città dei navigli attraverso le fotografie di Arnaldo Chierichetti” che si terrà a Palazzo Morando dal 13 dicembre 2013 al 13 febbraio 2014.

© Archivio Ottica Chierichetti, Milano

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