Germain insegna letteratura al Lycée Gustave Flaubert e i suoi alunni sono svogliati e non sanno scrivere neppure una frase accattivante sul fine settimana appena trascorso. Tranne il sedicenne Claude Garcia che descrive il suo – trascorso a casa di un compagno di classe al quale dà ripetizioni di matematica – rivelando da subito talento, capacità di osservazione e fluidità di scrittura.
Claude racconta la famiglia piccolo/medio borghese di Ralpha frequentata quotidianamente e alle apparenze perfetta e tranquilla, propone a Germain un capitolo al giorno e il professore – sempre più coinvolto dagli sviluppi della storia scritta, interpretata ma anche immaginata dall’allievo – ritrova il gusto dell’insegnamento, lo consiglia, gli presta libri e lo corregge diventando complice di un ingranaggio che gli farà perdere il controllo e violare le regole e i codici della professione.
François Ozon conferma la sua bravura, brilla anche questa volta e confonde di continuo gli spettatori distinguendo prima e mescolando poi realtà e finzione, tra citazioni letterarie e artistiche. Fabrice Luchini è un magnifico Germain, Kristin Scott Thomas è la moglie Jeanne, Ernst Umhauer è Claude, Emanuelle Seigner è la madre di Ralpha e Nella casa cattura, intriga e diverte con intelligenza, merci Ozon!
L’ho visto ieri, mi è piaciuto tanto. Troppo duro il finale, non trovi?
L’ho visto e non l’ho apprezzato, forse non l’ho capito.
Di sicuro la smetterò di guardare dentro le case attraverso le finestre illuminate, viaggiando in auto o in treno. Inoltre rifletterò su quanto la vita (o l’arte) sia tutta una manovra.
Nel finale duro, ho visto l’allentarsi dei fili prima di un nuovo intreccio.