La Sicilia non può mancare tra le possibili scelte pasquali. Se ci si vuole immergere nelle vivaci e secolari tradizioni religiose basta puntare su Trapani dove si tiene una delle settimane sante più forti e sentite dell’isola. Per 24 ore a partire dalla notte del Venerdì Santo, nella processione dei Misteri le statue dei santi protettori delle diverse confraternite dei mestieri lasciano la chiesa del Purgatorio e lentamente, al passo strascicato dei portatori detto annacata, perché le statue ondeggiano a destra e a manca ricordando l’andatura degli ubriachi, vengono portate in spalla lungo un percorso che attraversa tutto il centro della bella città sul mare, da qualche anno perfettamente restaurato.
Più laico più naturalistico ma meno conosciuto è un giro pasquale nella Sicilia dell’interno nord orientale che si risveglia alla primavera. La catena dei Nebrodi svela i resti della Magna Grecia di Alesia, protegge i boschi di querce di Caronia, il lago Biviere di Cesarò, le rocche del Castro per poi finire in mare all’altezza di Capo d’Orlando dove c’è il castello omonimo. Una volta sulla costa conviene putntare verso Palermo e dopo pochi km ci si imbatte nel’originale Atelier sul mare di Castel di Tusa, un prezioso albergo – museo d’arte contemporanea unico al mondo, creatura di Antonio Presti, frequentato anche dal nuovo presidente della regione Sicilia Rosario Crocetta dove ogni stanza è stata disegnata e realizzata da grande artisti come Mario Ceroli , Piero Dorazio, Mauro Staccioli e persino Danielle Mitterand. Infine, immancabile la sosta a Santo Stefano di Camastra e la visita a una delle decine di laboratori e atelier di maestri della ceramica unici rivali sull’isola dei più titolati ceramisti di Caltagirone.