Sono tanti i film in arrivo nelle sale da questo giovedì di fine marzo, si spazia in molti generi e ce ne è davvero per i gusti di ciascuno, iniziamo la nostra abituale presentazione dal pluripremiato Vera di Tizza Covi e Rainer Frimmel, nostro personale colpo di fulmine della settimana. Vera è Vera Gemma di fu Giuliano, amatissimo bellissimo divo del cinema soprattutto western, ed è una donna alle prese col peso dell’eredità paterna, a partire appunto dalla bellezza, un fardello così pesante per non dire insostenibile da averla spinta a stravolgere anche i connotati. In equilibrio tra documentario e finzione i due registi hanno messo Vera al centro di una storia di stampo decisamente neorealista di cui ci si innamora dall’inizio, andate in sala a scoprirla. Proseguiamo con John Wick 4 di Chad Stahelski, quarta e non si sa se ultima puntata della saga iniziata nel 2014. Per l’impavido ex sicario è arrivata l’ora della resa dei conti col Marchese Vincent De Gramont, che presiede la Grand Tavola, resa dei conti costellata da tanta azione tra Parigi, Berlino e Tokyo e infiniti ammazzamenti. Divertimento assicurato per gli appassionati, combattimenti molto coreografici, un finale entusiasmante su e giù per oltre duecento scalini, Keanu Reeves sfida il passare del tempo, si batte e i suoi abiti non fanno un plissè. Andiamo avanti con Armageddon Time – Il tempo dell’Apocalisse di James Gray, il cui protagonista – siamo nella New York degli anni Ottanta – è Paul, un adolescente bianco ed ebreo il cui miglior amico è Johnny, compagno di classe di colore. Una storia classica di formazione che segue il percorso di crescita del ribelle Paul, peccato il tutto non susciti granché interesse, a parte quando entra in scena il nonno, interpretato da Sir Anthony Hopkins. Arriva dall’ultimo festival di Locarno Delta, il crudo western contemporaneo di Michele Vannucci, i cui protagonisti – siamo sul delta del Po – sono Osso, un ambientalista osservante della legge, ed Elia, un bracconiere adottato da una banda di pescatori di frodo rumeni. Entrambi sono nati e cresciuti nel ferrarese e sono due figure di uomo agli avamposti, destinate a incontrarsi e a scontrarsi, non vi diremo ovviamente come andrà a finire e chi soccomberà. Siamo arrivati a Stranizza d’Amuri di Giuseppe Fiorello, il quale per il suo debutto da regista – ispirandosi alla vicenda di due ragazzi di Giarre – racconta il sentimento dapprima d’ amicizia poi d’amore tra Nino e Gianni nella Sicilia nel 1982, sullo sfondo della vittoria dell’Italia ai Mondiali di Spagna. Sentimento che i due, ostacolati e perseguitati dalle rispettive famiglie, dalla società e l’ambiente del tempo, dovranno vivere di nascosto. Un film che va dritto al cuore. Arriva dalla Corea Miracle, il film di Jang-Hoon Lee, peraltro vittorioso al Far East Film Festival, una bella storia sulla forza dei sogni costruita molto bene tra commedia e dramma. Finiamo con 2028: La ragazza trovata nella spazzatura di Michal Krzywicki, una storia in equilibrio tra melò e fantascienza distopica, con rimandi a Blade runner e non solo. Nelle sale da oggi infine inoltre Il viaggio leggendario di Alessio Liguori, Il frutto della tarda estate di Erige Sehiri, Le mura di Bergamo di Stefano Savona e il documentario fresco di Oscar Navalny di Daniel Roher.