Nelle sale dal 26 gennaio

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Sono molti i titoli nelle sale da questo giovedì, iniziamo la nostra abituale presentazione con un film decisamente dinamico, The Plane di Jean-François Richet con Gerard Butler nei panni del pilota di un aereo costretto, a seguito di un fulmine, a un atterraggio d’emergenza in un isola sperduta delle Filippine laddove, per non farsi mancare nulla, i passeggeri verranno presi in ostaggio dai miliziani del luogo. Riuscirà capitan Brodie Torrance a metterli in salvo e a riportarli a casa? Azione, tensione e adrenalina fino alla fine senza noia, al netto della prevedibilità e della mancanza di verosimiglianza e di psicologie. Proseguiamo con Profeti, il film di Alessio Cremonini che racconta la storia di una giornalista italiana rapita in Siria dall’Isis e di seguito imprigionata nella casa di Nur, la moglie di un miliziano che tenterà di convertirla all’estremismo islamista. Come andrà a finire? Sara resisterà oppure cederà? Una notevole claustrofobica tesa vicenda di sottomissione tutta al femminile fatta di dialoghi ma prima ancora di sguardi con due attrici – Jasmine Trinca e Isabella Nefar – che gareggiano in bravura e intensità. Nelle sale da oggi poi A letto con Sartre, la sorprendente stralunata surreale assurda commedia corale di Samuel Benchetrit ambientata in una cittadina del Nord francese i cui protagonisti sono un gruppo di abitanti dediti a violenza e angherie ma sensibili alla poesia. Come Jeff, boss locale che tenta di conquistare la cassiera del supermercato facendole recapitare dal suo scagnozzo dei versi sgangherati. C’è violenza, c’è ironia, ci si diverte e si ride parecchio, il tutto è benissimo scritto e poi c’è un cast che funziona a meraviglia, tra i tanti Vanessa Paradis, Valeria Bruni Tedeschi e François Damiens. Finiamo con Il primo giorno della mia vita, il film di Paolo Genovese – tratto dal suo omonimo romanzo – che ruota attorno a quattro persone intenzionate a farla finita – un motivatore depresso, una poliziotta che ha da poco perso la figlia, una ginnasta eterna seconda rimasta paralizzata e un ragazzino diabetico costretto da madre e padre a ingozzarsi di ciambelle davanti a una telecamera -. Ma un attimo prima di morire i quattro sono raccolti da un uomo che chiede sette giorni per farli nuovamente innamorare della vita, un tempo giusto secondo lui per vedere se tutto è davvero perduto, per comprendere come sarebbe il mondo senza di loro attraverso le persone lasciate o quelle che avrebbero potuto incontrare in futuro. Un film corale che affronta argomenti giganteschi cupo, malinconico e ambientato in una Roma quasi sempre piovosa ma che però si apre alla speranza e a una seconda possibilità, peccato le varie vicende creino nello spettatore meno empatia di quanto vorrebbero, ricco il cast, con Toni Servillo, Valerio Mastandrea, Margherita Buy e Sara Serraiocco. Nelle sale inoltre Hometown – La strada dei ricordi di Mateusz Kudla e Anna Kokoszka-Romer, un documentario commovente che vede Roman Polanski e Ryszard Horowitz fare ritorno in Polonia per condividere i loro ricordi prima dell’orrore del nazismo, Anton Cecov di Rene Féret, Terezin di Gabriele Guidi, La seconda via di Alessandro Garilli sulla ritirata degli alpini in Russia e Trieste è bella di notte di Matteo Calore, Stefano Collizzolli e Andrea Segre.

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