Due famiglie che più agli antipodi: da una parte i Pavone – padre chirurgo, madre regista e figlio dottorando in filosofia con un sogno: riesumare le ossa di Friedrich Nietzsche -; dall’altra i fratelli Vismara, sposati con prole, che gestiscono l’armeria di uno zio pericoloso e che amano il Duce e le croci celtiche. A metterle in contatto sarà proprio il giovane Pavone, in cerca di esplosivo per realizzare la sua vendetta… È nelle sale da oggi I predatori di, e con, Pietro Castellitto, opera prima dal sapore amaro, cinica, arrabbiata, spiazzante, di sicuro personale – peraltro vincitrice del Premio orizzonti per la miglior Sceneggiatura a Venezia 77 – ma debordante, come se il regista volesse mostrare subito tutte le sue potenzialità. In ogni caso, da vedere, eccome.