Le quattro sorelle March, appena diventate maggiorenni, dopo la guerra civile americana, sono alle prese coi problemi sociali, sentimentali, economici. Delle quattro Jo è la più energetica e la più intemperante, vuole scrivere, vuole sentirsi libera, vuole un posto tutto suo nel mondo, cosa molto difficile a quei tempi per una donna, come si sa. Brilla da oggi nelle sale Piccole donne di Greta Gerwig, ultimo adattamento delle celebri pagine di Louisa May Alcott che però le mette in scena non in ordine ma ricorrendo a flash back e le modernizza calcando sulla visione femminista della vicenda. Il risultato è un film fedele e allo stesso tempo personalissimo, confezionato con cura e notevole maestria, coinvolgente, scoppiettante, gustoso e croccante al netto di un po’ di malinconia, lungo di una lunghezza che non si sente e con un gruppo di interpreti stellari tutti superlativi e in parte tra i quali c’è anche Meryl Streep/zia March cui bastano appena poche battute per lasciare il segno. Insomma, fatevi felici: accomodatevi in sala, se possibile dove lo proiettano in versione originale con sottotitoli.