Come ogni anno da diciotto anni Alessio consegna alla figlia Anna il regalo che la mamma Elisa, morta quando era piccolissima, le ha comprato durante la gravidanza per trasformare la sua assenza in costante presenza, compleanno dopo compleanno. Ma un senso di vuoto prende la ragazza il giorno dei suoi diciotto anni: Anna, stanca di quel rito che sa di imposizione, non scarta il pacco, peraltro l’ultimo, si sottrae alla consueta festa organizzata dal padre e scappa. Di lì a poco una macchina la investe mettendola a confronto, in una sorta di dimensione psicoanalitica, con la madre che non ha conosciuto, proprio durante quei mesi in cui era, già ammalata, in attesa di lei. Tratto dalla vera storia di Elisa Girotto 18 regali di Francesco Amato, che lo ha scritto assieme ad Alessio Vincenzotto, marito di Elisa, rielabora una vicenda tristissima scegliendo una soluzione narrativa fantastica che lo tiene a distanza di sicurezza da patetismo ed eccesso di melodramma e il film non è quindi un film sulla morte ma una celebrazione della vita, aldilà del Tempo. Molto brave Vittoria Puccini e Benedetta Porcaroli, mamma e figlia in amorevole conflitto, bravo Edoardo Leo, nel ruolo di Alessio, portate i fazzoletti, potrebbero comunque servire.