Lo stimato giornalista David Sheff ha un figlio, Nic, brillante studente in procinto di entrare all’università. Ma il ragazzo è da anni tossicodipendente, assume di tutto, dall’eroina all’ecstasy, dalla cocaina alla Crystal Meth, letale metanfetamina, entra ed esce da centri di riabilitazione, rischiando la vita. David, che ha altri due figlioletti da una seconda moglie, fa di tutto per salvare quel suo adorato bellissimo ragazzo, anche trascurare la nuova famiglia, ma non ci riesce, ogni volta che si palesa una via d’uscita ecco che si ripiomba nel buco nero. E’ tratto non da uno ma da due libri autobiografici, da quello di David Sheff e da quello di Nic Sheff, Beautiful Boy di Felix Van Groningen, un film con pertanto due visioni differenti sulla battaglia contro la droga che procedono alternate e in maniera non cronologica, con continui salti temporali che fanno un po’ perdere alla storia la sua strada, in ogni modo Steve Carell come attore drammatico è sempre più bravo e interpreta questo genitore impotente con grande misura, e Timothée Chalamet, al netto di qualche gigioneria di troppo, convince.