L’ex ballerina Qiao sta con Bin, un piccolo boss di provincia. Durante una rissa tra bande rivali per salvare il suo uomo la donna spara un colpo di pistola e finisce dietro le sbarre per cinque anni. Scontata la pena si rimette sulle tracce dell’amato ma nulla è come prima. I figli del fiume giallo di Jia Zhang-ke, che parte come un film di gangster con rimandi anche a Martin Scorsese e poi diventa un melodramma con annessa parentesi sugli ufo, attraverso la storia d’amore di due personaggi in tre momenti storici diversi per un arco di tempo lungo 17 anni, racconta i cambiamenti della Cina, appassionando tanto e con stile.