E’ una bimba canaca Dilili, appena arrivata dalla Nuova Caledonia nella Parigi di fine Ottocento dove diventa discepola di Louise Michel nonché amica di Orel, un gentile e fascinoso facchino amico del bel mondo culturale e artistico della Belle Époque col quale girerà per tutta Parigi alla ricerca dei cosiddetti Cattivi Maestri, una banda di brutti ceffi, rapinatori di gioiellerie e rapitori di bambine. Brilla, e il verbo è riduttivo, da oggi nelle sale Dililì a Parigi di Michel Ocelot, un film d’animazione più per adulti capace di trasformare temi seri in un racconto fresco, leggero, piacevole, rilassante e di potente bellezza visiva da gustare, se possibile, in versione originale con sottotitoli.