Correva l’anno 1973 in Uruguay, ai tempi sotto la dittatura militare, quando tre dissidenti politici – uno di loro era Pepe Mujica, futuro Presidente del paese – furono arrestati e imprigionati in luoghi ignoti, spostati di continuo, privati di tutto e senza possibilità di comunicare, nella speranza che smarrendo ogni riferimento spazio temporale impazziscano. Prima di tornare liberi dovranno trascorrere 12 anni, 4323 giorni di orrore, che il regista uruguaiano Álvaro Brechner mette in scena in Una notte di 12 anni, un film civile che appassiona ed emoziona.