Parigi, fine Ottocento. Colette, ragazza esuberante nata e cresciuta in un piccolo centro della campagna francese, si trasferisce a Parigi col marito, un impresario letterario tanto elegante quanto meschino e cialtrone. Da subito affascinata dalla vivace vita parigina Colette inizia a scrivere una serie romanzi di successo i quali sono pubblicati però col nome del marito, che se ne prende tutti i meriti, fino a quando la donna non comincia a ribellarsi e a combattere per affermarsi in una società maschilista, diventando attrice di cabaret e di teatro, spesso senza veli, mimo, autrice teatrale, giornalista, insomma una donna libera. Brilla da giovedì nelle sale Colette di Wash Westmoreland, un film che racconta la dinamicissima vita di Sidonie-Gabrielle Colette, la scrittrice più moderna e trasgressiva della Belle Époque che amò uomini e donne, rompendo tabù e anticipando battaglie, e lo fa con estrema cura e grande piacevolezza, una gustosa confezione, non un momento di noia e un ottimo cast, a cominciare da Keira Knightley nei panni della protagonista e da Dominic West in quelli del marito sfruttatore, per continuare con gli attori di contorno.