L’esperienza professionale e i conflitti interiori dell’inviata speciale di guerra Marie Colvin (Rosamund Pike), la quale lavorò per The Sunday Times dal 1985 al 2012 documentando da vicino le guerre del mondo fino a quando, a 56 anni, fu ammazzata in Siria col fotografo francese Rémi Ochlik durante un’offensiva dell’esercito locale. Tratto da un articolo apparso sull’edizione americana di Vanity Fair A private war ci racconta la bravura, le ossessioni e i prezzi pagati da Marie Colvin e lo fa utilizzando tutti gli ingredienti del genere, comprese delle scene molto crude, il risultato è un film potente che ribadisce e sottolinea, e ce ne è sempre bisogno, l’importanza del giornalismo, quello vero.