Per frequentare la migliore scuola di danza del Belgio la quindicenne Lara (Victor Polster) ha appena cambiato città assieme al padre (Ariedh Worthalter) e al fratellino (Oliver Bogart). Lara ama la danza classica e vuole diventare una ballerina, il ballo è tutta la sua vita, Lara si esercita fino allo sfinimento, ma Lara è nata Victor e quindi ha un grande e non facile ostacolo da superare, è intrappolata dentro un corpo da maschio. Il futuro prevede l’intervento, un’equipe di medici la segue passo dopo passo, intanto c’è il presente, con la ricerca di segnali di trasformazione, con tostissime terapie a base di ormoni, con fastidiosi cerotti. Quando la data dell’intervento si allontana, Lara decide di accorciare i tempi non è difficile immaginare come. Arriva dal Belgio con un meritato carico di premi il miglior film della settimana, si intitola Girl, è diretto dal belga Lukas Dhont, racconta un percorso di trasformazione in modo asciutto e coinvolgente e senza mai scivolare nella retorica, meraviglioso il protagonista Victor Polster.