Nell’estate del 1993 Frida (Laia Artigas), una bambina di sei anni orfana di entrambi i genitori, lascia molto suo malgrado la casa degli amatissimi nonni a Barcellona e va a stare con la nuova famiglia adottiva degli zii nella campagna catalana. Le calde e assolate giornate scorrono lente, la natura attorno è piena di misteri, c’è da proteggere Anna, la cuginetta di quattro anni ormai nuova sorellina, e c’è un nuovo sentimento col quale confrontarsi, la gelosia. Intanto gli zii tentano non senza difficoltà di trovare un equilibrio, e di voler bene a Frida come se fosse loro figlia. Brilla nelle sale da ieri nella versione originale coi sottotitoli in italiano Estate 1993 di Carla Simòn, un racconto di formazione sull’infanzia di una bambina che deve imparare a relazionarsi con un mondo tutto nuovo e con il dolore del lutto ispirato dal vissuto della regista, un film delicato, preciso, avvolgente, lento di una lentezza funzionale per non dire fondamentale allo sviluppo della storia, e con una piccola protagonista, Laia Artigas, davvero sorprendente: non lasciatevelo sfuggire.