Stefano (Marco Ripoli) insegna a 200 euro al mese e ha la moglie incinta, Fabrizio (Massimiliano Loizzi) si è accasato con la figlia di un ricco mobiliere destrorso e Enrico (Walter Leonardi) divide l’appartamento con alcuni inquilini per fare cassa. I tre – suppergiù trentenni – sono amici da tempo, condividono – e predicano – gli ideali e i valori della sinistra, hanno gli stessi sogni nonché una piccola casa di produzione con cui sperano di girare documentari sul sociale, nell’attesa si arrabattano come possono, tra filmini di nozze e altro. Fino a quando un’associazione non fa loro una proposta molto molto allettante, andare in Africa per girare un documentario sulla povertà. Peccato l’associazione ricicli soldi sporchi, da qui il dilemma: meglio fare cose pulite con i soldi sporchi oppure cose sporche con soldi puliti? Dopo i casi di The Pills e The Jackal – giusto per citare gli ultimi – debutta sul grande schermo Il Terzo Segreto di Satira, conosciuto e visualizzatissimo sul web e lo fa con Si muore tutti democristiani, una commedia ironica, piacevole e divertente – al netto di qualche incertezza di scrittura e montaggio – dentro i luoghi comuni del comunismo.