Toti Bellastella (Sergio Castellitto) è un avvocato di grido nonché docente universitario dall’ eloquio perfetto e dalle apparenze rispettabili. In realtà Bellastella è un cialtrone opportunista che approfitta di tutte le persone che gli girano attorno a iniziare da Antonio Bonocore (Guglielmo Poggi), un volenteroso praticante in legge utilizzato come tuttofare. Non si risparmia Antonio, fa proprio tutto e di tutto per il suo capo, va anche a comprare il pesce fresco di buon mattino e glielo cucina in studio. E’ così tanto devoto che quando passa l’esame da avvocato Bellastella gli propone un contratto vantaggioso a patto che convoli a nozze con la sua giovane amante argentina, pure incinta, in cerca della cittadinanza italiana… Valerio Attanasio, sceneggiatore di Smetto quando voglio, debutta alla regia con Il tuttofare, una commedia sulla crisi generazionale, sul precariato e sulle sue ricadute sulla società italiana di oggi, ma se la partenza è scoppiettante e ha i giusti toni peraltro mai consolatori, neppure alla fine, il resto procede per accumulo di situazioni, sconfinando nella farsa. Sergio Castellitto è bravo ma si mangia l’intero film, se la cava più che bene anche il giovane protagonista Guglielmo Poggi.