Corrado, un assistente sociale abulico, depresso e con aspirazioni suicide, si offre di accompagnare Aldo (Gabriele Dentoni), un ragazzo con sindrome di Asperger, in Puglia dal padre. Per risparmiare sul viaggio caricano in macchina anche Maria, una donna grintosa appena uscita di galera, intenzionata a raggiungere la figlia atleta a Brindisi. Il lungo tragitto da Milano fino in Salento obbliga i tre – tre ultimi della società parecchio malmessi, ognuno con il suo vissuto – ad aprirsi, a sfilarsi le maschere, ritrovando così un po’ di pace e un po’ di fiducia verso il futuro. L’elenco di chi passa dalla tv e dalla radio al cinema si allunga con Corrado Nuzzo e Maria Di Biase che in Vengo anch’io stanno dietro e anche davanti la macchina da presa confezionando una commedia familiare sulla strada sgangherata, stralunata e malinconica con molte ambizioni, parecchie imperfezioni e un rimando a Fellini, non si ride granché ma ci sono freschezza, empatia e carica umana.