Una società di catering ingaggia Gualtiero Saporito (Massimo Boldi) – chef insuperabile nel preparare piatti di pessimo gusto – come capocuoco del gruppo che dovrà sfamare tra gli altri Trump, Merkel e Macron al prossimo G7 in programma a Trento. Oltreché da Saporito il team è composto da un aiuto cuoco che ha perso il senso del sapore e dell’odore (Biagio Izzo), da un esperto di vini astemio (Dario Bandiera) e da una pasticcera (Rocío Muñoz Morales) che non sa fare i dolci ma che dalle torte ci esce assai poco vestita negli addii al celibato. Natale è alle porte e nonostante la formula non sbanchi più ai botteghini come un tempo arrivano puntuali nelle sale i cinepanettoni, questo Natale da chef di Neri Parenti prende di mira i cuochi imperanti in tv ma il piatto messo in tavola è una sfilza di gag ai limiti dell’imbarazzo, di equivoci e giochi di parole oltremodo scurrili e di particolari scatologici nel tentativo continuo di strappare sorrisi e risate.