Vittoria e Abdul, regia di Stephen Frears

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poster-vittoria-e-abdulRiecco Stephen Frears, già regista di una queen, rieccolo con la storia vera, basata sull’omonimo libro di Shrabani Basu, dell’incontro tra Vittoria e Abdul Karim, un semplice impiegato indiano di notevole presenza andato a Londra a consegnare alla longeva sovrana – peraltro anche imperatrice dell’India – una preziosa medaglia. La Regina, presto conquistata dal giovanotto dagli occhi caldi e carezzevoli, i modi gentili e la parlantina loquace che le bacia il piede sfidando il protocollo, lo nomina suo segretario personale nonché guida spirituale e scatena le ire del figlio Bertie (presto Re Edoardo VII) e della corte tutta che considerano il nuovo arrivato un indù. La solitudine e la noia di stare al comando con tutti i suoi riti e le sue etichette, il razzismo e le invidie di corte, le differenze di classe e di cultura e la curiosità del nuovo, non sarà il Stephen Frears più convincente, profondo e graffiante ma Judi Dench, regina Vittoria nel 1997 in La mia regina di John Madden è una sovrana impeccabile che domina ogni scena, il resto del cast è all’altezza, insomma ce ne è abbastanza per trascorrere due ore in piacevolezza e se poi trovate la versione in originale tanto meglio.

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