Cosimo combatte tutti i santi giorni assieme alla moglie Rosaria e al fratello, e comproprietario, Ezio per proteggere l’amata fattoria e le bufale da chi seppellisce in quella zona del casertano, nota alle cronache come Terra dei Fuochi, rifiuti tossici, avvelenandola. Mentre l’attesa di un figlio stimola Cosimo e Rosaria a resistere alle pressioni di un losco imprenditore intenzionato a mettere le mani su quel pezzo di terra per ampliare la discarica, Ezio e sua moglie Adele sono pronti a mollare tutto e a vendere. E’ una bella storia d’amore Veleno di Diego Olivares, un film di denuncia tratto da una storia vera, utile, amaro, coraggioso, avvincente e disturbante con molte – e forse troppe – disgrazie che si accumulano, scuotono, appassionano e non lasciano un momento di tregua allo spettatore. Un lungo applauso a tutti gli interpreti, a iniziare dal sempre più bravo e convincente Massimiliano Gallo, da un’ intensa Luisa Ranieri e da Nando Paone nel ruolo del cattivissimo.
“Un film che sembra quasi un documentario – è un nuovo genere horror”
Il cinema italiano anche a Venezia ha proposto una serie di film dedicati al dramma della camorra, tema più che mai attuale oggi e di cui si continua a scrivere e ci si documenta sui quotidiani e in televisione.
“Veleno” interpretato da un cast strepitoso è così vicino alla realtà che pare appunto un documentario incentrato sulla dura lotta delle persone oneste soffocate e schiacciate dalle organizzazioni criminali che spopolano in quei territori. Usciti dal cinema si ha la sensazione di respirare aria fresca dopo l’incubo nel quale si è vissuto davanti allo schermo per quasi due ore.
Credo sia nato un nuovo genere horror, quello che racconta la vita vera di intere aree del nostro paese. Alleluia !