Mario Dusi, avvocato di Diritto Internazionale
Qual è il suo quartiere?
Il mio quartiere comprende Piazza Cinque Giornate, corso XXII Marzo, via Morosini, Largo Marinai d’Italia, Via Anfossi, fino a Piazzale Libia, zona nella quale sono cresciuto fin da tenerissima età.
Il quartiere ha una sua identità precisa? E qual è?
È difficile determinare una identità precisa del quartiere, dove peraltro convivono vecchie famiglie milanesi, famiglie di emigranti (negli anni 60) dal meridione d’Italia (in alcune case popolari), nuovi immigrati del Nord Africa e del Centroamerica e parecchi cittadini filippini. Certamente la fanno da padrone le zone verdi, da Largo Marinai d’Italia a Piazzale Libia, ai giardini di viale Cirene dove le svariate etnie si mischiano anche all’età di chi accompagna i cani a passeggiare, degli anziani che giocano a bocce e dei giovani che si affrontano sui campi di basket od ancora dei musicisti che spesso performano alla Palazzina Liberty.
Chi vi abita si riconosce in lui?
Chi abita in questa zona, molto vicino al centro, grazie al verde – che non manca – sicuramente si riconosce in essa e non se vuole allontanare.
Ha una storia, aneddoto, episodio interessante sul suo quartiere?
Il quartiere subisce, almeno quattro volte all’anno, l’invasione della moda essendo presenti sedi di importanti maison; eppure in quel periodo nessuno si scompone per l’imponente numero di auto blu, giornalisti e modelle, limitandosi ad alzare gli occhi al cielo per il caos nella viabilità, ma nel proprio cuore ammettendo che la bellezza di questa zona è data anche da questo aspetto.
In questi ultimi anni il quartiere è cambiato molto?
Il quartiere è cambiato molto negli ultimi anni con iniziative anche di privati che hanno voluto abbellire il medesimo, per esempio aprendo a parco una zona di via Morosini (zona dimenticata da tempo e oggetto di lunghe discussioni, anche processuali in ordine alla costruzione di box interrati), parco in cui di nuovo si mischiano bambini in età prescolare, studenti dello IED, artisti vari che spontaneamente propongono serate di musica, vecchietti di tutte le età che ascoltano, commentano, danzano e “creano il quartiere”.
Quali sono i difetti del quartiere? (rumore, movida, traffico, carenza di mezzi, troppi negozi)
I difetti del quartiere, che personalmente posso evidenziare, sono riferibili ad alcune strutture fatiscenti presenti e mai oggetto di decisione da parte dei preposti organi (tra cui il vecchio cinema Imperiale a mo’ di rovina a metà di corso XXII Marzo ed il Centro Culturale di Via Anfossi, voluto dal Sindaco Moratti e poi abbandonato all’incuria e ritrovo notturno per sbandati) allo sporco per strada poiché, essendo quartiere di passaggio verso il centro ed avendo parecchi punti di riferimento (come detto maison di moda, Palazzina Liberty per gli eventi, IED, e non ultimo la vicinanza del Tribunale) gli operatori ecologici – che pur lavorano alacremente – non riescono sempre a “star dietro” allo sporco ed ai rifiuti.
Vi è poi un detestabile abitudine di qualche maleducato proprietario di cani – con altissima probabilità abitante sempre in zona – nel lasciare le deiezioni del proprio amico a quattro zampe sulla strada, laddove in zona sono presenti più di un asilo ed alcune scuole elementari e medie.
È un comportamento davvero esecrabile che consequenzialmente porta, chi non possiede animali domestici, ad odiare quelle bestie.
Quali sono le cose belle?
Come già accennato le cose belle sono legate al verde, agli eventi che vi si tengono (spesse volte l’anno) ai negozi, anche di artigiani, ancora presenti che resistono da anni e che hanno anche tra loro creato una convivenza piacevole, che si respira passando da uno all’altro.
C’è un mercato e lei ci va?
C’è un mercato stabile riaperto da pochi anni con dei magnifici stand per il pane in piazza S. Maria del Suffragio, in cui mi capita di fare acquisti, mentre approfitto meno dei mercati su strada, che con continuità settimanale che offrono le proprie merci.
Il Comune di Milano, secondo lei, lavora bene per rendere migliore la città?
Il tema principale che personalmente percepisco per la città è quello legato alla sicurezza; nelle zone verdi di cui ho fatto cenno, qualsiasi occhio attento nota (seppur in dimensioni ridotte rispetto agli Anni 70) lo spaccio di droga e casi di delinquenza minore: proprio per l’elevato numero di anziani che vivono nella mia zona preferirei una più massiccia presenza delle Forze dell’Ordine, ritenendo questo un deterrente sufficiente a rendere ancora più sereno e tranquillo il nostro quartiere. Non so dire se tale aspetto possa essere “moltiplicato” per tutto resto di Milano. Certamente quando mi capita di viaggiare in altri Comuni d’Italia mi rendo conto che le infrastrutture del nostro Comune raramente sono seconde ad altri, fatta eccezione per i Comuni più piccoli, e nettamente superiori a tante altre grandi città, ove il caos è ancora più all’ordine del giorno.
C’è qualcosa che consiglierebbe al Comune per migliorare il suo quartiere?
Come ho già esposto precedentemente, mi permetterei di consigliare al Comune di migliorare il quartiere con maggior intervento degli operatori ecologici, una maggior severità nel riprendere anche il cittadino che non rispetta le norme sulla pulizia e, in generale una maggior presenza delle Forze dell’Ordine.
Nel suo quartiere ci sono aree verdi e sono curate?
Le aree verdi sono certamente curate e oggetto di attenzione da parte degli operatori del Comune ed anche dei privati, che alle volte intervengono spontaneamente con lavori di abbellimento.
Lei fai qualcosa per il suo quartiere? O le piacerebbe farlo?
Francamente allo stato nulla faccio di materiale per il mio quartiere (dando per scontato il pagamento regolare delle tasse che “ritornano” investite nella mia città e dunque nel mio quartiere) e certamente potrei mettere a disposizione del tempo e la mia professionalità se si potesse individuare una necessità in tal senso.