Oscar Ramirez vive con la moglie Mai e due figlioletti a Banaue, nel Nord delle Filippine. Oscar lavora nelle risaie dove si ammazza di fatica per un guadagno modesto, così modesto da spingerlo a trasferirsi, assieme alla famiglia, a Manila. Ma nella capitale la coppia invece di trovare un po’ di fortuna e un po’ di serenità sbatte contro una realtà tremenda dove vige la legge del più forte e viene inghiottita da lavori aldilà della legalità. In equilibrio tra vari generi – thriller, melò, noir, dramma sociale – Metro Manila è uno sconvolgente film anglo-filippino del 2013, tra l’altro premiato dal pubblico al Sundance Film Festival di quell’anno, che soltanto adesso arriva nelle nostre sale, meglio tardi che mai, premiamolo anche noi andandolo a vedere, se lo stramerita.
“Una vita senza speranza”
Chissà come ha preso il pubblico filippino (sempre che la pellicola sia stata distribuita in patria) questo Metro Manila, film durissimo, implacabile e senza pietà che ci racconta la disperazione di milioni di persone costrette a subire una vita di angherie, di soprusi, di violenza senza poter uscire dall’angolo dove sono stati cacciati. Un ritratto spaventoso di come vivono milioni di persone in paesi lontani da noi e di cui non sappiamo quasi nulla. Usciti dal cinema dopo quasi due ore di immagini inquietanti vi sembrerà che i nostri problemi (la crisi economica, politica, sociale e morale, ecc.) nulla sono in confronto di quelli patiti da altre popolazioni più sfortunate di noi. Ringraziamo ancora una volta il cinema strumento di conoscenza, di cultura, di riflessioni di cui non possiamo fare a meno……