Chi era Loïe Fuller, amica di molti artisti e iniziatrice della danza serpentina, tutta veli, colori e luci, diventata nella Parigi della Belle Époque icona di emancipazione e libertà e pioniera della danza contemporanea? Se volete saperlo scegliete Io danzerò dell’esordiente Stéphanie Di Giusto che ne scandisce la storia, a partire dall’adolescenza trascorsa in America, prima nel ranch del padre poi con la madre bigotta, soffermandosi sui movimenti del corpo e sulla forte fisicità nonché sulle molte fragilità. Lento, ripetitivo e a tratti noioso, Io danzerò è un film in grado di catturare e poi Soko, più nota come cantante, se la cava molto bene nella parte di Loïe.