Fúsi (Gunnar Jonsson) ha superato i quaranta, ha un fisico imponente, proprio come una montagna, non ha una vita sociale né tantomeno una vita sessuale, lavora allo scarico bagagli di un aeroporto – e vede gli altri partire, al contrario di lui, che resta sempre a terra -, vive ancora con una madre possessiva e nel tempo libero ricostruisce battaglie come quella di El Alamein con soldatini e modellini di carri armati. I colleghi lo prendono in giro e gli fanno continui scherzi, ma Fusi è un gigante buono buono che subisce in silenzio, senza rancori, fino a che il regalo di compleanno ricevuto dal compagno della madre – un corso di ballo country -, gli dà l’occasione di incontrare Sjofn, una donna problematica e impaurita che però lo aiuterà a spezzare le catene, a schiudersi alla vita e a prendere, finalmente, il volo…: brilla nelle sale Virgin Mountain dell’islandese Dagur Kàri, un gioiello di sensibilità, sfumature e speranza, nonostante tutto. Regalatevelo, vi farà felici, davvero.