Rosa lavora come parrucchiera nel salone di Lello e Patrizia ma è costretta a licenziarsi per sfuggire alle attenzioni del proprietario rattuso. Disoccupata e con un figlio a carico, grazie all’aiuto di due amiche coi cuori in mano e di un bel tatuatore innamorato pazzo di lei nonché di un gruppo di immigrati e di un’usuraia mezza cecata, Rosa si affila le unghie e apre nel cuore dei quartieri spagnoli Testa e tempesta, un salone tutto suo che suscita curiosità e invidie. Dopo i toni drammatici di Neve, girato in Abruzzo, Stefano Incerti torna a Napoli – in quella dei quartieri Spagnoli, multietnica ma sempre legata alla sue tradizioni – per La parrucchiera, un film corale declinato in prevalenza al femminile – gli uomini ne escono abbastanza a pezzi -, molto pop, energico e coloratissimo, in equilibrio tra Pappi Corsicato, Pedro Almodóvar e Bollywood, che parla di crisi economica, diversità sessuali e solidarietà con godibile, vivace, affettuosa e contagiosa leggerezza, senza mai cadere in facile oleografia, a suon di tanta musica, a passo di danza e con un cast ben assortito di ottimi interpreti napoletani provenienti da serie tv, dal teatro e dal cinema. Che bella ventata di primavera, in sala in sala…