Giacomo (Fabio De Luigi), erede di una ricca famiglia di industriali, è un quarantenne tanto timido, ingenuo e impacciato quanto colto che non ha ancora superato il trauma causato dalla morte del padre, buttatosi di sotto davanti a lui, quando aveva appena quattro anni. Appassionato di reincarnazione e inseguendo il pensiero di uno stravagante sensitivo Giacomo si mette sulle tracce di un certo Mario Pitagora (Elio Germano), convinto che l’uomo – un truffatore braccato a ogni angolo da debiti e strozzini che saprà cogliere al volo e sfruttare al meglio la situazione – sia la reincarnazione del suo papà. L’incontro tra i due, incompatibili ma complementari, darà una svolta definitiva alle vite di entrambi. Dopo Se Dio vuole Edoardo Falcone ritorna in Questione di karma sul confronto tra due persone questa volta divise dal danaro, e se lo schema è classico e lo spunto non granché originale è la scrittura a essere stanca, fiacca, non incisiva né decisa, senza idee né ritmo né mordente, peccato.