Cina, durante la dinastia Song. Dopo esser sopravvissuti all’attacco di un affamatissimo rospo gigante e trovatisi di fronte alla Grande Muraglia i mercenari Pero Tovar (Pedro Pascal) e William Garin (Matt Damon, monoespressivo) – andati laggiù per fare razzia di polvere da sparo – vengono fatti prigionieri da un gruppo di guerrieri cinesi i quali molto presto si rendono conto che la forza e il coraggio di William – capace di tagliare un arto al mostro – potrebbe rivelarsi di grande utilità in battaglia…
E va bene, niente cronaca storica niente pretese di verità, largo alla leggenda largo alla fantasia, peccato però i toni fantasy di The Great Wall – una costosa cooproduzione Usa/Cina, girata in inglese e interpretata, oltreché dal sopracitato Damon anche da William Defoe – si rivelino presto pasticciati e confusi, con la chilometrica muraglia quale difesa dell’umanità da orde di mostri assetati di sangue, peccato la vicenda non appassioni e finisca per annoiare parecchio nonostante gli effetti speciali e le scene spettacolari, peccato soprattutto il regista sia Zhang Yimou, autore di Lanterne rosse e di La foresta dei pugnali volanti.