Mercoledì 15 febbraio ore 18 al Consorzio Vialedeimille incontro pubblico su
“Il carcere è un lusso? La pena che non possiamo permetterci”
Intervengono: Luigi Pagano, Provveditore Regionale dell’amministrazione Penitenziaria
Mario Rossetti, imprenditore e autore del libro “Io non avevo l’avvocato”
Susanna Ripamonti, giornalista e direttrice di “Carte Bollate”
Consorzio Vialedeimille, Viale dei Mille 1, Milano
“Alle 10 di sera varco la soglia della cella 326 del sesto raggio. Il cancello si chiude alle mie spalle. La chiave gira. Sono un carcerato”. Così Mario Rossetti racconta il suo primo giorno nel carcere di San Vittore: è il 23 febbraio 2010, Rossetti viene svegliato all’alba dalla Guardia di finanza con un ordine di custodia cautelare. Per quattro mesi a San Vittore e poi a Rebibbia, Rossetti precipita nella terra di nessuno che è il carcere. La sua detenzione, in carcere e agli arresti domiciliari, è descritta nel libro “Io non avevo l’avvocato” (Mondadori). Oltre a raccontare la sua storia Rossetti non può fare a meno però di osservare il mondo del carcere con gli occhi dell’imprenditore, evidenziando gli sprechi e i costi altissimi di una struttura che dovrebbe essere luogo di reinserimento sociale ma al contrario genera disperazione e vuoto.
Ogni detenuto costa allo Stato ogni giorno 123,78 euro, di cui 101 sono costi per il personale (fonte Associazione Antigone). Il tempo della pena per il detenuto inoltre dovrebbe essere quello dell’acquisizione di competenze professionali che gli permettano di rientrare in società con un lavoro e abbattere così la recidiva. Secondo le statistiche dal Dap (Dipartimento amministrazione penitenziaria) a giugno 2016 su oltre 54 mila detenuti erano però meno di 16 mila ad avere un lavoro (circa 13 mila alle dipendenze dell’amministrazione penitenziaria, gli altri invece assunti da imprese e cooperative).
Possiamo permetterci il lusso del carcere senza costruire attraverso il lavoro percorsi concreti di reinserimento sociale? Rossetti ne discuterà insieme al Provveditore Regionale dell’amministrazione penitenziaria Luigi Pagano e alla giornalista Susanna Ripamonti mercoledì 1 febbraio alle 18 nello spazio eventi del Consorzio Vialedeimille a Milano (Viale dei Mille n. 1).
“Il lavoro è l’elemento più importante del trattamento – afferma il Provveditore Pagano-. Senza lavoro credo che si faccia demagogia della parola. È importante non solo far lavorare il detenuto all’interno del carcere ma anche dargli delle prospettive esterne, e far aprire il mercato al carcere e il carcere al mercato”.
L’incontro è organizzato dal Consorzio Vialedeimille in collaborazione con la Libreria Centofiori.
Nato su iniziativa del Comune di Milano, il ConsorzioVialedeimille è fondato da cinque cooperative sociali che lavorano negli istituti di San Vittore, Opera e Bollate, per favorire il reinserimento sociale e lavorativo dei detenuti dentro e fuori dal carcere. Lo spazio del Consorzio Vialedeimille è un luogo di vendita, lavoro, ma soprattutto di incontro e dialogo tra i cittadini e le cooperative che operano in carcere. Il concept store nasce nel cuore del progetto di riqualificazione urbana in piazzale Dateo. È una sfida imprenditoriale unica in Italia che parte dentro alle mura del carcere e si proietta fuori, favorendo l’incontro con il territorio.
Il Consorzio Vialedeimille sostiene lo sviluppo di nuove opportunità di lavoro, di collaborazione e scambio con le imprese e favorisce l’incontro tra chi vive in condizioni di marginalità e il territorio.
Concept store Nello showroom è possibile acquistare i prodotti e i servizi delle cooperative che lavorano in carcere: tessile, tipografia, produzioni teatrali, servizi audio e video, floricoltura e manutenzione del verde, servizi di call center , data entry e controllo qualità. Il Consorzio Vialedeimille inoltre ospita periodicamente i prodotti di altre cooperative che lavorano nelle carceri in tutta Italia.
Consulenze L’esperienza delle cooperative fondatrici può aiutare il mondo dell’impresa a scoprire le opportunità del lavoro in carcere, attivando percorsi personalizzati. Il Consorzio lavora per aumentare le commesse e per incrementare il numero di detenuti assunti in carcere o in misura alternativa. Consolida i rapporti con le Istituzioni e con le amministrazioni penitenziarie. Offre consulenze di marketing e comunicazione.
Incontri Lo spazio del Consorzio è aperto alla cittadinanza per confrontarsi e discutere sui temi legati alla detenzione e al ruolo del lavoro nel percorso di reinserimento. Le sale possono essere condivise con altre realtà per nuove idee e progetti, coerenti con i valori e la missione del Consorzio. È un luogo accogliente, aperto alle idee e alle differenze sociali e culturali, senza alcun tipo di pregiudizio.
I numeri del Consorzio
70% dei lavoratori delle cooperative del Consorzio sono detenuti, ex detenuti o svantaggiati.
41% le lavoratrici, il 59% sono lavoratori
Il 44% è assunto a tempo indeterminato
Il Consorzio Vialedeimille insieme alle sue cooperative socie genera un fatturato complessivo di 1 milione e 500 mila euro