Barriere, regia di Denzel Washington

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poster-barrierePittsburgh, anni Cinquanta. Troy Maxson (Denzel Washington) per mantenere la sua famiglia lavora come netturbino. Troy è un uomo forte e molto arrabbiato visto che il colore della sua pelle lo ha costretto a rinunciare a una probabile carriera nel baseball. I rapporti con i figli sono complicati, ma a far deflagrare i conflitti familiari sarà una confessione che l’uomo decide di fare a Rose (Viola Davis), moglie amata. Non si parla soltanto di razzismo in Barriere, si parla anche di rapporti coniugali, di rapporti genitori & figli, di rimpianti, risentimenti e bilanci, insomma di tematiche universali, e il film – tratto da una pièce di August Wilson del 1983 – è un dramma d’impianto teatrale moltissimo parlato a tratti un po’ statico che non scivola mai nella retorica e si tiene a distanza da stucchevolezze e sbavature appassionando e prendendo il cuore con la sua essenzialità, merito dell’efficace regia di Denzel Washington, anche superbo protagonista assieme a una magnifica Viola Davis.

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