E’ alto sette metri, quindi per la sua categoria è un nano!, il gigante del titolo (interpretato da Mark Rylance) che, al contrario dei suoi simili – ben più alti e divoratori di bimbi – è vegetariano e mangia solo pesantissimi cetrionzoli. Dei bambini invece il grande gigante ama catturarne i sogni e così una notte preleva da un orfanotrofio, collocato in una Londra senza tempo, la piccola Sophie (Ruby Barnhill), la quale, superato lo spavento iniziale di ritrovarsi in una poco accogliente caverna, comprende che il suo rapitore è una creatura dolce, affettuosa e protettiva che tra l’altro attraverso i suoi tantissimi barattoli pieni zeppi di ogni genere di sogno può insegnarle delle belle cose, addirittura il senso della vita…: ecco, dalle amate pagine dello scrittore gallese Roald Dahl, Il GGG – Il Grande Gigante Gentile di Steven Spielberg, una storia di amicizia tra diversi che più diversi alla ricerca ognuno del proprio spazio nel mondo raccontata, e illustrata, con grazia, dolcezza, ironia e vari tocchi da maestro e anche se il film a un certo punto si siede, poi riprende il volo portandoci dentro Buckingham Palace, a colazione nientedimeno che dalla regina Elisabetta.