Il napoletano Antonio Russo (Vincenzo Salemme) ha un’impresa di pulizie e ha appena visto sfumare l’ appalto della vita, il romano Simone Santoro (Massimo Ghini) è l’imprenditore intrallazzatore – con fidanzata tanto ignorante quanto interessata (Manuela Arcuri) al seguito – che per accontentare il raccomandato di turno glielo ha sottratto, rovinandolo. Ma Antonio – aiutato da una moglie torinese solidale e complice (Stefania Rocca) – saprà ricambiare il torto subito, e con molta efficacia.
Crisi, disoccupazione, malaffare tra politici corrotti e imprenditori maneggioni, cafoneria, vizi e debolezze, paradisi fiscali, nuovi ricchi e nuovi poveri, truffatori e truffati che si danno alla truffa, riecco i fratelli Vanzina (Carlo dirige, Enrico sceneggia), rieccoli con Non si ruba a casa dei ladri, una commedia corale sull’Italia e gli italiani di oggi dove si sorride abbastanza anche se molte battute sono un poco tirate via e qualcuna non è di gusto, il che dispiace perché i Vanzina hanno mestiere, sono dei bravi osservatori e potrebbero quindi impegnarsi di più e fare di meglio.
Il cast funziona, menzione speciale al romanissimo Maurizio Mattioli in versione piemontese.
“Che registi potrebbero essere i Vanzina se……”
Sono figli d’arte e hanno mangiato cinema a colazione, pranzo, cena in
casa loro insieme ai grande del nostro cinema. Purtroppo la loro
preparazione tecnica e di scrittura non è stata quasi mai messa a frutto
troppo presi dal desiderio di fare cassetta. E ci sono riusciti perchè
i film dei Vanzina benchè abbiamo interpretato un’epoca, quella di
Berlusconi, come afferma il loro produttore De Laurentiis, sono stati
concepiti per un pubblico di poche pretese e di scarsa capacità
culturale. Peccato. Qualche volta però fateci il piacere di stupirci!
Detto questo “Non si ruba in casa dei ladri” si fa vedere anche per la
bravura degli interpreti tra i quali spicca Vincenzo Salemme, attore di
mestiere sia sul set che sulla scena….