Genius, regia di Michael Grandage

di

geUno può scrivere quanto vuole ma senza un curatore editoriale – figura fondamentale che opera dietro le quinte ed entra dentro i testi – le sue pagine restano dei manoscritti. Maxwell Perkins è stato il principale curatore della casa editrice Scribner’s & Son, ha scoperto Francis Scott Fitzgerald, Ernst Hemingway e anche Thomas Wolfe, un ventenne geniale, eccentrico, inquieto, logorroico, esuberante e sregolato che un giorno folgora Perkins, raffinato e misurato intellettuale di poche parole, il quale, colpito da stile e personalità, ne coglie le potenzialità e offre una possibilità di pubblicazione al suo fluviale O Lost purché lo sfrondi, riscrivendone alcune parti e cambiandone il titolo…

Genius – diretto da Michael Grandage, regista teatrale inglese – è incentrato sull’incontro\scontro umano e professionale di due uomini diversi e opposti ma complementari e indispensabili per necessità l’uno all’altro, sullo sfondo di una New York degli anni Venti del secolo scorso alquanto scolorita e di due figure femminili, Jude Law nel ruolo dell’autore e Colin Firth in quello dell’editore li interpretano con efficacia e passione e il risultato è un buon film molto letterario, un poco statico e a tratti verboso.

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