Nell’aprile del 2010 sulla Deepwater Horizon – piattaforma di trivellazione situata al largo della costa della Lousiana – centoventisei lavoratori si trovarono intrappolati in un inferno di fuoco e fiamme che causò morti, feriti e uno sversamento di petrolio in mare riconosciuto come il peggior disastro ecologico di sempre, Peter Berg ricostruisce quella tragedia scegliendo di mettersi dalla parte degli uomini e della sola donna presenti sulla piattaforma e raccontando quindi la loro lotta per salvarsi nonché le dimostrazioni di coraggio e di resistenza senza però tralasciare le responsabilità dei cattivi e l’avidità dei petrolieri. Certo, conosciamo la fine già dall’inizio ma Deepwater – Inferno sull’Oceano rende tutto sommato onore al filone cinematografico sui disastri, al netto di un poco di retorica qua e là.
“Vi ricordate di “L’inferno di cristallo” ?
Nel 1976 esce il kolossal catastrofico “L’inferno di cristallo”, un film zeppo di grandi star e di effetti speciali, per l’epoca all’avanguardia. Una pellicola che punta il dito sulla sicurezza dei grattacieli americani maestosi, luccicanti, ma che possono nascondere fragilità tecnologiche preoccupanti. Allora era tutto inventato, mentre il film diretto da Peter Berg racconta la realtà drammatica del peggior disastro ecologico che metterà in luce l’avidità dei petrolieri. Due ore di suspence assicurate tra fumo, fuoco, atti di eroismo e di vigliaccheria sono in grado di conquistare lo spettatore amante del genere, ma anche di sensibilizzarlo sui danni prodotti da un liberismo economico senza limiti….