Una brava ragazza in realtà è un’attrice porno, un’altra fa la escort con consapevolezza, una cantante va col discografico per fare carriera, una donna si occupa della pulizie col peso di un ingombrante mistero, e ancora due poliziotti si amano in clandestinità e il gestore dell’albergo ha un passato a cinque stelle: all’Atlas Hotel – a Kabukicho, nel moderno quartiere a luci rosse di Tokio – nell’arco di un giorno e una notte si incrociano e si intrecciano le esistenze diversamente perdute, segrete, umiliate e dolenti di persone normali spinte dentro quelle stanze ordinate e colorate dai sentimenti o dal denaro e osservate dal regista con sguardo tutto sommato benevolo, toni agrodolci e un’amarezza stemperata da momenti d’umorismo e ironia.
Finale consolatorio, c’è chi vince e c’è chi perde, ma tutti lasciano l’albergo e ricominciano.