C’è solo l’imbarazzo della scelta tanto è ricco, lungo, invitante, interessante il programma della rassegna che a partire da lunedì 6 giugno e fino al 30 agosto proporrà allo Spazio Oberdan (viale Vittorio Veneto 2) trentasei opere che raccontano ambienti, personaggi, vite, luoghi e storie della modernità tra anteprime assolute – come il film d’apertura, l’inedito Le Corbusier (IIII) Asger Jorn di Heinz Hemigholz -, gioielli del muto con accompagnamento musicale dal vivo – come One Week di Buster Keaton -, classici senza tempo – come Aurora di F.W. Murnau, Paris qui dort di René Clair -, film di culto – come Il ventre dell’architetto di Peter Greenaway, Il disprezzo di Jean Luc Godard e L’eclisse di Michelangelo Antonioni -, e alcune rarità tutte da scoprire come Thais di Anton Giulio Bragaglia con le scenografie di Prampolini e Die neue Wohnung di Hans Richter.
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