Dopo aver girato l’Europa in lungo e in largo Tilly Dunnage (Kate Winslet) ritorna a Dungater, paesino sperduto dell’Australia, per occuparsi della mamma (Judy Davis) – donna stravagante e ammalata che spedì la ragazza lontano lontano, quando era una bambina di dieci anni, per difenderla dall’accusa, infondata, di aver ucciso un coetaneo -.
Tilly è diventata una brava e capace stilista, disegna e cuce abiti da sogno, e proprio attraverso l’arte dell’apparire appresa a Parigi, la sua bellezza esplosiva e le sue creazioni seducenti sparge scompiglio e squilibrio tra gli abitanti del luogo, cucina la sua vendetta e la sua rivincita e le serve a chi un tempo la condannò e la mise all’indice e ora la invidia e le sputa veleno addosso.
Strano, scombinato, sgangherato, scoordinato, sovraccarico, incoerente, curioso, The Dressmaker – Il Diavolo è tornato – e il diavolo ha le fattezze di Kate Winslet e veste molto di rosso – è un film con diversi registri, un po’ dramma, un po’ melò – Tilly (ri)trova pure l’amore del più bello del posto -, un po’ western, ma anche commedia nera e commedia grottesca dove si sorride, si ride, si piange.