All’inizio interpretava il cannibale in un circo, poi fu scelto da Footit – famoso clown dalla pelle bianca a rischio rottamazione e alla ricerca quindi della gloria perduta – e diventò celebre e ricco interpretando sempre il nero sottomesso e preso a calci, ma poi – ammaliato dal desiderio di interpretare il Moro di Venezia si misurò a teatro con Shakespeare e affondò, i tempi – i primi anni Venti del Novecento parigino – non erano ancora maturi.
Ecco Mister Chocolat, che racconta l’ascesa e la caduta di Rafael Padilla, primo artista francese dalla pelle nera che calcò le scene prendendosi la scena, gli applausi, la fama e tanti soldi, ma a carissimo prezzo, il pubblico infatti rideva e amava vederlo maltrattare, la visione era e continuava a essere la più coloniale possibile, ecco un film contro pregiudizi e razzismi didascalico, convenzionale e senza guizzi dove però Omar Sy ben si cala nei panni di Chocolat/Padilla, e che bravo James Thierrée, nipote d’arte, nel ruolo di Footit.