Cristina Mordiglia, avvocato
Qual è il suo quartiere?
In realtà sarei dentro al confine di zona 1 ma mi sento di appartenere più a zona 5, quindi parlerei di questo.
Il quartiere ha una sua identità precisa? E qual è?
Il quartiere Porta Romana ha certamente una sua identità, direi che è una zona popolare (o ex popolare) con molti mercati ed artigiani. Il centro ARCI di via Bellezza e, oggi, il museo Prada, costituiscono due grandi luoghi di incontro per diverse categorie di persone, il primo più popolare e il secondo più raffinato.
Chi vi abita si riconosce in lui?
Certamente si! Penso che la maggior parte degli abitanti vada fiera di abitare nel quartiere di Porta Romana…
Ha una storia, aneddoto, episodio interessante sul suo quartiere?
Sono rimasta affascinata dalla trasformazione del quartiere di via Pietrasanta e Pompeo Leoni: da zona abbandonata, ex zona industriale è ora diventato un quartiere residenziale di tutto rispetto. L’unico neo ritengo che sia la presenza di Esselunga, che, con una convenzione con il Comune, sembra abbia richiesto che non venissero rilasciate licenze a negozi e artigiani… in effetti in quella zona non esistono negozi oltre al noto centro commerciale.
In questi ultimi anni il quartiere è cambiato molto?
La parte più vicina al centro non è cambiata molto, mentre un grande sviluppo ha avuto la zona più periferica dopo il ponte di via Ripamonti, dove una zona di ex fabbriche è stata (e ancora si sta trasformando) in zona cult e di abitazioni alternative, senza però avere assunto una aspetto troppo alla moda. Insomma direi che vi è stata una trasformazione autentica e spontanea, per ora…
Quali sono i difetti del quartiere? (rumore, movida, traffico, carenza di mezzi, troppi negozi)
Forse un po’ di carenza di mezzi e mancanza di panchine in zone dove si potrebbero mettere. Penso, ad esempio, a via Filippetti, dove sotto alle mura romane c’è del verde che potrebbe essere maggiormente abitato se ci fossero delle infrastrutture per farlo. Sempre lungo i viali dei Bastioni poi suggerirei di fare una striscia ciclabile sui marciapiedi, che sono poco utilizzati dai pedoni, mentre le biciclette faticano a transitare sui viali insieme alle auto. Anche i controviali dovrebbero essere destinati in via privilegiata alle biciclette.
Quali sono le cose belle?
Lo spazio e la luce! E’ una delle zone di Milano dove il cielo è molto aperto e visibile. Il parco Ravizza poi è un grande polmone verde.
C’è un mercato e lei ci va?
Sì, è da 30 anni che acquisto di tutto al mercato di via Crema al venerdì. Veramente ottimo sia per i prodotti alimentari che per indumenti e accessori.
Il Comune di Milano, secondo lei, lavora bene per rendere migliore la città?
In questi ultimi anni ha lavorato molto e bene.
C’è qualcosa che consiglierebbe al Comune per migliorare il suo quartiere?
Come ho detto più panchine per permettere alla gente di sostare e magari anche comunicare di più. Poi maggiori servizi. Mi risulta che la zona di Chiaravalle, che pure appartiene a zona 5, sia molto poco servita dai mezzi.
Nel suo quartiere ci sono aree verdi e sono curate?
Le aree verdi sono molto migliorate, speriamo solo che non sia una miglioramento legato ad Expo, ma che continui nel tempo.
Lei fai qualcosa per il tuo quartiere? O le piacerebbe farlo?
Ho partecipato a parecchie iniziative, a partire dai comitati per Milano durante la campagna elettorale di Pisapia. Dopo però il comitato, almeno nella nostra zona, è morto, ma ritengo che il non riuscire a gestire la forte energia che era emersa in occasione della scorsa campagna elettorale sia stato uno dei limiti e forse anche degli errori più grossi dell’amministrazione Pisapia.