Laura Guardini, giornalista, è vissuta per diversi anni a Porta Genova, ma da una ventina abita a San Siro, vista (e audio) stadio. “Per tutto l’oro del mondo non tornerei indietro”.
Qual è il suo quartiere?
Siamo nella zona 7, molto vasta e molto “mista”, ma qui a casa mia, tra le vie Harar e Monte Baldo, siamo in un posto speciale, uno dei tesori un po’ nascosti di Milano, un quartiere firmato da maestri dell’architettura urbana come Luigi Figini, Gino Pollini e Gio Ponti.
Il quartiere ha una sua identità precisa? E qual è?
I “grattacieli orizzontali” (come questo di Gio Ponti e Gigi Ghò dove abito o quello a poche decine di metri di Gino Pollini e Luigi Figini) si alternano alle villette unifamiliari. In mezzo ci sono le scuole, la biblioteca, i giochi. È un paese in città, disegnato per ospitare 5.500 abitanti su 137 mila metri quadrati: qui ci si incontra, ci si saluta. Ci si “vede” a vicenda: una delle mie vicine di ballatoio, la signora Carla che vive qui dal 1955 (l’anno in cui i lavori iniziati nel 1951 furono completati) dice che all’inizio era proprio come vivere in campagna. Nel tempo, una certa atmosfera di piccola comunità non si è persa.
Chi vi abita si riconosce in lui?
Mi pare di sì, proprio perché sono la struttura e la disposizione stessa degli edifici ad aiutare gli incontri ed una certa vicinanza delle persone.
Ha una storia, aneddoto, episodio interessante sul suo quartiere?
I primi giorni dopo trasloco da viale Papiniano (la mia bellissima casa là affacciava su piazzale Cantore) ero un po’ frastornata. Era fine gennaio e soprattutto al mattino, svegliandomi, c’era qualcosa di strano, molto strano: silenzio, un silenzio straordinario in una città come la nostra. Poche settimane dopo, con le prime giornate di primavera, ho imparato che però quel silenzio veniva rotto a certi orari e in certe stagioni con regolarità perfetta: sono le voci dei bambini della scuola elementare che giocano in cortile. Una colonna sonora gioiosa che considero tra le cose belle del quartiere.
In questi ultimi anni il quartiere è cambiato molto?
Da meno di un anno è arrivata la metropolitana lilla. Un gran bel cambiamento. Ora aspettiamo la fine dei lavori per il capolinea del tram 16.
Quali sono i difetti del quartiere? (rumore, movida, traffico, carenza di mezzi, troppi negozi)
Qui c’è lo stadio Meazza, croce e delizia del quartiere. A parte che lo trovo bellissimo (a casa mia diciamo che sempre che di sera, con le luci accese, fa pensare all’astronave di ET), il traffico legato alle partite è molto diminuito rispetto al passato. Restano i concerti: sono sei, sette all’anno e a mezzanotte al massimo è tutto finito. D’altra parte vedere tanta gente che sta insieme ad ascoltare musica è una gran bella cosa. E dal nostro ballatoio ci siamo goduti sia gli U2 che Bruce Springsteen…..
Quali sono le cose belle?
Oltre alla tranquillità e al “buon vicinato”, abbiamo ottimi collegamenti con i mezzi: metro, tram e autobus. E tanto verde: Parco di Trenno, Parco delle Cave, Bosco in Città.
C’è un mercato e lei ci va?
Il mercato settimanale più bello è più grande è quello di via Osoppo il giovedì e il sabato. Poi abbiamo il lunedì quello di via Paravia, nel cuore del quadrilatero delle case popolari; il martedì vicino all’ospedale San Carlo e il sabato a fianco della chiesa di Sant’Elena.
Il Comune di Milano, secondo lei, lavora bene per rendere migliore la città?
In zona, come detto, abbiamo visto arrivare la metropolitana e questo è un bel traguardo. Abbiamo anche due piscine e altri impianti sportivi che funzionano bene.
C’è qualcosa che consiglierebbe al Comune per migliorare il suo quartiere?
La nuova viabilità legata all’apertura della metro lilla ha creato disagi e problemi con parcheggi specialmente qui nella via Monte Baldo: abbiamo bussato in Comune più volte, speriamo di trovare una soluzione buona per tutti.
Nel suo quartiere ci sono aree verdi e sono curate?
Ci sono e sono abbastanza curate. Certo, quando ci sono le partite i tifosi lasciano il segno…..
Lei fai qualcosa per il tuo quartiere? O le piacerebbe farlo?
“Allarga l’Arca” è una rete di concreta solidarietà animata da straordinarie donne del quartiere. Ogni ultimo mercoledì del mese si raccolgono indumenti, libri e generi alimentari: la rete si riempie e distribuisce a chi ha bisogno. E il 7 maggio, in collaborazione con Coop, al supermercato di via Zoia sarà possibile comprare qualcosa in più per le famiglie del quartiere in difficoltà….il nostro piccolo-grande banco alimentare.