Borsalino, eccone la storia: appuntamento questa sera al cinema Mexico con il documentario Borsalino City che in 78 minuti racconta la nascita – molti molti anni fa, ad Alessandria, grazie a un imprenditore venuto dal nulla, Giuseppe Borsalino -, l’affermazione e le vie del cinema di uno dei marchi più famosi del mondo, il cappello Borsalino.
Frammenti di film, immagini di repertorio, tante curiosità: appuntamento alle 19.30 in via Savona 57, la proiezione sarà accompagnata dalla regista Enrica Viola, per saperne di più: www.cinemamexico.it
“Il cappello, uno status symbol”
Uomini d ‘affari, manager, poliziotti, gangster, professionisti di ogni genere.
Gli uomini fino alla fine degli anni Sessanta non uscivano di casa o dall’ ufficio senza l’amato cappello, soprattuto il bellissimo Borsalino, indumento che ha fatto epoca anche sugli schermi.
Poi il movimento giovanile di protesta esploso in tutto il mondo alla fine degli anni Sessanta ha probilmente mandato in archivo questo capo d’abbigliamento maschile indispensabile (come si potevano tenere le lunghe chiome soffocate dal copricapo? Impossibile e soprattutto via alle convenzioni tradizionali nel modo di vivere, nel costume, nei rapporti sociali e familiari).
Eppure provo nostalgia ogni volta che vedo Burt Lancaster, Clark Gable, Humphrey Bogart, Gary Cooper e tanti altri con i loro capo coperto da questi bellissimi Borsalino prontamente tolti davanti alle signore per educazione e rispetto.
Non per altro si chiamavano gentiluomini, una categoria ormai visibile solo nelle vecchie pellicole in bianco e nero.
Donne rassegnatevi!