“Il mio quartiere”: Alberto Loro – Al Vigentino i polli più buoni di Milano

di

Alberto Loro

Alberto Loro, funzionario di banca e artista

Quale è il suo quartiere?
Corso Lodi – Vigentino da 30 anni

Il quartiere ha una sua identità precisa ? E qual è?
È in continua evoluzione, da quartiere periferico a semicentrale; l’avvento della metropolitana 3 ha modificato il ritmo e le distanze.

Chi vi abita vi si riconosce?
Siamo in fase di identità; prima abitato da operai e persone anziane, ora abitato da impiegati e stranieri. Comunque in buona integrazione.

Ha una storia, aneddoto, episodio interessante sul suo quartiere?
Forse il ritrovarsi davanti Giannasi, il sabato mattina a comperare i polli arrosto più buoni di Milano. Anche da lui i dipendenti sono di etnie differenti. Personalmente a me piace anche il suo impegno per donare l’incasso, una volta l’anno, a favore della ricerca sul cancro. Vecchio altruismo milanese.

In questi ultimi anni il quartiere è cambiato molto?
Corso Lodi è cambiata molto; sembra divisa in due. Una parte che vive la notte con ristoranti fusion, tipici, di tendenza e una parte che vive di giorno con piccoli negozi che hanno di tutto e sono ancora punti di riferimento per il quartiere. Mi riferisco ad alcune panetterie dove si deve prenotare il pane il giorno prima altrimenti non lo trovi ed auna piccola ferramenta che ha tutto.

Quali sono i difetti del quartiere? (rumore, movida, traffico)
Trovare parcheggio la sera, a volte, sembra una impresa titanica. E’ regolato da orari di palestre, di piscine comunali e scuole. Prendere il tram la mattina (il 24) è una esperienza sgradevole. Sempre pieno, nessun controllo. Gente sporca che non oblitera il biglietto, ma che si siede, che ha il telefonino e la stampella per chiedere la carità, ma che non compra il sapone. Eppure a Milano non manca l’acqua. Le palestre negli orari di punta che vanno dalle 18 alle 21,30 sono sempre strapiene. Chi le frequenta ci va perché vuole mantenersi in forma. La mattina generalmente pensionati attivissimi e simpatici. Si vive bene.

Quali sono le cose belle?
Bella? STREPITOSA! La Fondazione Prada. Da maggio dell’anno scorso ha dato smalto al quartiere. Un polo culturale unico. Una occasione per la città creata dal genio della coppia Bertelli-Prada. I privati mecenati milanesi. I visitatori affrontano a piedi il percorso che va da Piazzale Lodi alla Fondazione perché il progetto del Parco Scalo Romana non decolla. I soliti azzeccagarbugli politici. Seguirà il progetto Symbiosis. Del Gruppo Beni stabili- Del Vecchio. Luxottica. Il futuro. Chi comprerà in zona… vivrà meglio.

C’è un mercato e lei ci va?
Io posso andare solo al sabato. Multietnico. Si trova la frutta che non si può acquistare al supermercato. La frutta qui ha un sapore. Ci sono ancora i mercati rionali. Simpatici.

Il Comune di Milano, secondo lei, lavora bene per rendere migliore la città?
Pollice su per le piste ciclabili e il marciapiede centrale che hanno tolto il parcheggio selvaggio e degrado. Pollice giù per la mancanza di controllo per gli immobili. Si vedono scempi sulle facciate dei palazzi (chiusure balconi, costruzioni abusive sui terrazzi, scritte). Può il Comune di Milano delegare a una sola persona i controlli?????

C’è qualcosa che consiglierebbe al Comune per migliorare il suo quartiere?
Fare rispettare le regole. Si vivrebbe meglio. Manca il rispetto e il senso civico. Fare campagne incisive. Barcellona potrebbe essere un’idea da prendere come esempio. Ma ci vogliono persone illuminate non addormentate e piccole. Manca la generosità tipica del milanese per il bene comune. Educare! La parola che manca nel vocabolario attuale. Senso civico. Se non insegnato, non lo si trasmette.

Nel suo quartiere ci sono aree verdi e sono curate?
Lo scalo Romana, scalo ferroviario che serviva per il trasporto su binari. Ora in disuso, ci abita gente disperata; ci passa un treno ogni 20 minuti. Solo due binari, che potrebbero essere spostati vicino a viale Isonzo, per dare origine a un polmone verde. Un’opportunità naufragata per biechi interessi politici di chi non abita nel quartiere. La politica, intesa come sfruttamento, è un cancro. La politica, intesa come abbellimento e per il bene comune, è la guarigione. Combattiamo il cancro! Usciamo dall’angolo per vivere assieme. Sì a un polmone verde per fare vivere il quartiere; non si può pensare che il posto di ritrovo sia un triste Superstore.

Lei fa qualcosa per il suo quartiere? O le piacerebbe farlo?
Ho evidenziato più volte situazioni sgradevoli, spesso legate al deturpamento delle facciate, nel tentativo di rendere la vita migliore. Abituare al bello. Sembra non ci siano referenti; è qui che improvvisamente cala la nebbia su Milano. La Fondazione Prada, sotto questo punto di vista potrebbe aiutare, diventando un polo per educare. Mi piacerebbe essere in un programma che coinvolga in maniera intelligente il quartiere. La gente è più disponibile di quanto si pensi. A me piace l’arte e riuscire a trasmettere la mia passione sarebbe un onore.

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Informazioni su Letizia Rittatore Vonwiller

Letizia Rittatore Vonwiller ha scritto e scrive per varie testate del gruppo Rizzoli (Io Donna, Casamica, Amica), occupandosi di attualità, arte, libri e bellezza. L'opportunità di lavorare per la bellezza le ha fatto scoprire un mondo affascinante. È convinta, come Dostoevskij, che "la bellezza salverà il mondo".

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