La fine di agosto riserva ai cinefili un bellissimo regalo: arriva nelle sale – fresco di restauro quindi in forma smagliante e in versione originale con sottotitoli in italiano – Il terzo uomo di Carol Reed, quella meraviglia di film che non conosce il passare del tempo dove più che la trama (nella Vienna del 1949 devastata dalla guerra e suddivisa in zone di occupazione tre uomini, e non due, hanno assistito alla morte di Harry Lime: chi era il terzo uomo?) contano le atmosfere, il taglio delle immagini, i volti, le strade, i tombini, i portoni, i vicoli – il tutto in un bianco e nero luminoso, elegante e magico -, il famosissimo motivo musicale suonato alla cetra, gli attori.
Già, gli attori: Orson Welles, Joseph Cotten, Alida Valli.
Insomma, un dono molto gradito da non lasciarsi scappare e da riscoprire nel suo splendore sul grande schermo: in sala, in sala…
Carol Reed e Graham Greene avevano già collaborato per il film “Idolo infranto”, campione d’incassi nel 1948. Così i due accettarono di riformare la loro “coppia” per una produzione ambientata nella Vienna del dopoguerra ancora distrutta dai bombardamenti e divisa in quattro zone occupate dai vincitori alleati e sovietici.
Tutto nacque da un episodio curioso. Un giorno Greene tirò fuori una busta su cui anni prima aveva scritto la frase: “Avevo dato il mio estremo saluto a Harry la settimana prima quando la bara era stata calata nella terra gelida di febbraio, così io non potei credere ai miei occhi quando lo vidi passare senza mostrare di riconoscermi in mezzo alla folla dello Strand”.
Protagonisti della storia sono Holly Martins, un modesto scrittore americano di romanzi western (Joseph Cotten), l’amico Harry Lime (Orson Welles) che si scoprirà trafficante di medicinali, la penicillina venduta alla borsa nera e la sua ragazza l’attrice Anna Schmidt (Alida Valli).
I due, il romanziere e il cineasta, lavorarono anche durante le riprese a Vienna. Racconta Greene:” Carol dormiva fino a tardi la mattina, mentre io già dalle otto ero al lavoro sulle scene da sistemare. Poi Reed verso l’una del pomeriggio rivedeva insieme a me quanto scritto, prima di girare sul set”.
Orson Welles genio e sregolatezza accettò di partecipare nel ruolo minore (pochi minuti sullo schermo) di Harry, ma la cui presenza però domina tutto il film.
L’autore di “Quarto potere” fece impazzire però il regista e la produzione facendosi negare fino all’ultimo e arrivando da Roma in treno a Vienna sul set appena in tempo per le riprese. Alida Valli già famosa a Hollywood è bellissima e infelice. Prossima al divorzio dal marito Oscar de Meio si innamorò perdutamente dell’affascinante Carol Reed, ma la storia sentimentale ebbe breve durata. “Il terzo uomo”, sintesi perfetta tra la forza dello scritto e quelle delle immagini con la stupenda fotografia di Robert Krasker (si aggiudicherà il premio Oscar), l’indimenticabile musica del suonatore di cetra Anton Karas e l’ ambientazione tra luci e ombre di una Vienna mai così affascinante, rimane uno dei più bei film inglesi del dopoguerra, un classico cupo e sinistro come un horror che si aggiudicò giustamente la Palma d’ oro al Festival di Cannes del 1949. Da non perdere………..