A New York due coppie diversamente antipatiche – una sui quaranta e passa e senza figli dove lui (Ben Stiller) cerca di girare documentari e lei (Naomi Watts) fa la produttrice, l’altra sui venticinque dove pure lui (Adam Driver) si occupa di documentari mentre lei (Amanda Seyfried) di gelati biologici – si incontrano, simpatizzano, si frequentano e Josh e Cornelia, gli ultraquarantenni incapaci di rassegnarsi al tempo che inesorabile passa, sembrano proprio rinascere grazie a Jamie e Darby, esuberanti col loro stile di vita vecchio stile, senza tecnologia e coi dischi in vinile, per dire.
Ma, come si sa, le apparenze il più delle volte ingannano e la fascinazione iniziale per i giovani si rivelerà per i più anziani una bella delusione.
Giovani si diventa vorrebbe essere un film alla Woody Allen e vorrebbe far pensare e divertire con intelligenza e raffinatezza solo che qui mancano la leggerezza e il tocco di grazia dell’impareggiabile Woody, si chiacchiera molto e troppo, non si ride né si sorride, intanto la noia incombe e i 97 minuti non passano mai.