E’ un documentario, ma è montato come un’opera di finzione, è Louisiana, un viaggio dentro le vite, le emozioni, le rabbie, le contraddizioni di una comunità che vive nel nordest della Louisiana, e se la prima parte si sofferma sulla storia di una coppia di tossici, su quella di una futura mamma strafatta di droga che si dimena col pancione sul palco come lap-dancer, su vecchi ubriachi che continuano a sopravvivere, e su altre storie estremissime di persone sbandatissime, la seconda invece ruota attorno alle vicende e alle paranoie di un gruppo di paramilitari ancora in guerra, ma col mondo.
Roberto Minervini, marchigiano ma texano da tempo, registra l’other side dell’America, il lato opposto del decantato sogno per capirci, senza dare giudizi senza dare spiegazioni e anche senza sorvolare su dettagli forti e scomodi per non dire disgustosi imponendoli al pubblico che assiste scioccato, sempreché non chiuda gli occhi un po’ infastidito.
avevo una mezza intenzione forse di andare a vedere il film….ma mi fido e soprassiedo( (come diceva Ciccio Ingrassia rivolto al suo compagno Franco Franchi che regolarmente allora gli saltava in braccio !!)